martedì 19 aprile 2011

Boston Marathon 2011: record del mondo non omologato

Ecco di seguito spiegati i perchè della non omologazione del tempo ottenuto da Mutai alla Maratona di Boston 2011 come nuovo record del mondo della maratona (tratto da FIDAL):
Incredibile, ma vero: su un percorso come quello della maratona del Massachusetts, noto per la durezza dovuta ai tanti saliscendi e soprattutto alla ben conosciuta "Heartbreak Hill" (la lunga salita-infarto dove costruì il trionfo, nel 1990, Gelindo Bordin), ben pochi, se non nessuno, ritenevano possibile un impresa cronometrica come quella di oggi. Geoffrey Mutai e Moses Mosop hanno infatti realizzato l'impossibile, correndo entrambi, e in che misura, sotto il primato del mondo di Haile Gebrselassie (2h03'59", Berlino 2008).



Di impresa "impossibile" si parla per il margine di miglioramento inferto alla specialità (enorme quanto imprevedibile), ma per quanto possa apparire paradossale in virtù delle salite che costellano il tracciato della maratona di Boston, questo è in declivio. La pendenza tra l'avvio del percorso e il traguardo è di circa 3,2 metri per chilometro, mentre il limite per l'omologazione di un eventuale primato è di un metro per chilometro, cioè un massimo di pendenza "consentita" di 42 metri. In sostanza, la partenza da Hopkinton è situata a circa 125 metri sul livello del mare. L'arrivo, in centro città a Boylson Street, è a livello del mare.


In aggiunta, le regole per l'omologazione di un primato del mondo nella maratona prevedono che la distanza tra partenza e arrivo, in linea d'aria, non debba essere superiore a una percentuale del 50% della distanza complessiva (Boston ha una percentuale del 91%), e che questo parametro, qualora superiore al 50%, favorisca gli atleti in caso di aiuto costante dovuto alla presenza di vento (come accaduto Lunedì 18 Aprile 2011).

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